Sono mesi che i media, sotto l’egido controllo dei vari governanti di turno che susseguono a scambiarsi le poltrone, ci propinano la solita cantilena:siamo fuori dal tunnel della crisi, il peggio ce lo siamo lasciati alle spalle, finalmente cominciano ad apparire i primi segnali tangibili di ripresa.
Ma davvero credono in ciò che affermano? O, meglio ancora, davvero si aspettano che noi ci crediamo? Certo, chi si infervora in tali dichiarazioni ha il cuore e l’anima molto piú leggeri dei nostri:nessuno di loro è obbligato a fare i conti con la realtà,non c’é nessuna preoccupazione quando si avvicina l’ultima settimana del mese, la piú dura, la piú ardua da superare, quella in cui ci si arriva agli sgoccioli, annullando e ansimando nell’interminabile attesa della boccata d’ossigeno di un altro misero stipendio.
Tre giorni fa nella mia cittadina, poco piú di un pugno di piccole strade che si intersecano l’un l’altra, si sono verificati tre suicidi. Ben tre, in una sola notte, tutti a causa di problemi economici. Allora, mi chiedo, dov’è la tanto acclamata ripresa? E soprattutto perchè lo Stato non ammette la realtà di quello che avviene e non si fa carico di questa vergogna causata proprio dalle sue piú alte cariche? C’è chi pensa alle riforme costituzionali, chi all’impacchettamento di nuove leggi ad personam, chi ai tagli di bilancio (che tra l’altro peseranno sempre e solo su di noi!), ma nessuno si preoccupa del benessere del popolo, nessuno ha intenzione di occuparsi del primo e piú grande dovere di ogni politico che si rispetti. Continuiamo ad andare a fondo nella solitudine e nella piú totale noncuranza delle istituzioni.
Suicidi di Stato:realtà infamante
28 Monday Jul 2014
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